Mondiali Wollongong 2022, Remco Evenepoel vince con oltre due minuti di vantaggio! Matteo Trentin 5°, Alberto Bettiol 8°

Remco Evenepoel ne fa un’altra delle sue nella prova in linea dei Mondiali di Wollongong 2022. Perfetto nel seguire la manovra decisiva, il belga allunga seguito dal solo Alexey Lutsenko subito prima del terz’ultimo passaggio sul traguardo, dove transitano con appena cinque secondi di vantaggio sul gruppo di cui facevano parte. Il belga stacca poi facilmente il kazako appena la strada torna a salire, facendo rapidamente il vuoto e involandosi in solitaria verso il traguardo, infliggendo distacchi pesanti a tutti gli avversari. Una vittoria netta, che lo vede concludere con un vantaggio di oltre due minuti sui primi rivali, che erano ancora con lui a 35 chilometri dalla conclusione, ripresi dal gruppo proprio in vista del traguardo dopo aver fatto praticamente del surplace nell’ultimo chilometro.

In seconda posizione chiude così Christophe Laporte, che regola la volata davanti al padrone di casa Michael Matthews, dopo una incredibile rimonta del gruppo che all’interno dell’ultimo chilometro va a riprendere tutti gli altri attaccanti di giornata. Migliore degli azzurri al traguardo è così Matteo Trentin, che chiude la volata in quinta posizione, dietro Wout Van Aert, ma mettendosi dietro Alexander Kristoff e Peter Sagan. Ottavo invece Alberto Bettiol, mentre Lorenzo Rota chiude 13°, dopo essere arrivato all’ultimo chilometro nel primo quartetto di inseguitori.

Dopo un breve trasferimento che permette ai corridori di scaldare i muscoli in una giornata che comunque mostra da subito un meteo clemente, la corsa parte subito ad alto ritmo, con numerosi scatti. Primi a riuscire a fare la differenza dopo una serie di accelerazioni infruttuose sono Pier-André Coté (CAN), Bilguunjargal Erdenabat (MNG), James Fouché (NZL), Michael Kukrle (CZE), Emīls Liepiņš (LAT), Lukasz Owsian (POL), Simon Pellaud (SUI), Jaka Primožič (SLO), Juraj Sagan (SVK), Guy Sagiv (ISR) e Nicolas Sessler (BRA), che riescono a prendere una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo, felice di lasciarli andare. Ad inseguirli ci pensano Ognjen Ilić (SRB), Rien Schuurhuis (VAT) e Muradjan Khalmuratov (Uzbekistan), imitati poco più tardi da Antoine Berlin (MCO) e Daniel Bonello (MLT). Queste azioni sono tuttavia tardive e non porteranno il risultato sperato, anche perché il gruppo verrà rapidamente scosso da una impetuosa accelerazione della Francia sul Mount Keira, che sconvolge i piani di molti.

Nello stesso momento arriva la notizia del ritiro di Mathieu Van Der Poel, che dopo il primo passaggio al traguardo torna ai box, reduce da una notte difficile passata parzialmente nella stazione di polizia locale in seguito ad una discussione animata con alcuni ragazzi in hotel. Se il leader neerlandese si ferma, la corsa invece subisce un notevole cambio di ritmo, grazie soprattutto a Pavel Sivakov e Bruno Armirail, che spezzano il gruppo nel corso della prima salita di giornata.
Grazie al ritmo dei due francesi il gruppo si spezza, andando rapidamente a riprendere tutti gli inseguitori, e davanti restano appena una quarantina di corridori. Tra questi anche nomi caldissimi come Wout Van Aert e Tadej Pogacar, mentre l’Italia piazza Lorenzo Rota e Samuele Battistella. È proprio quest’ultimo ad allungare ulteriormente, seguito da Pieter Serry (Belgio), Ben O’Connor (Australia), Lucas Plapp (Australia) e Bruno Armirail (Francia), con i quali comincia ad avvicinarsi ai battistrada.

Dietro di loro Pogacar prova a rilanciare l’azione, ma non trova grande collaborazione ed è troppo presto per spendere troppe cartucce. Nel corso del primo giro del circuito i cinque inseguitori diminuiscono il proprio ritardo a 1’35”, mentre il resto del primo troncone del gruppo subisce la rimonta del grosso del plotone, condotto sorprendentemente da Colombia e, soprattutto, Germania. Inevitabile a quel punto un rallentamento che permette a Nico Denz e Andreas Leknessund di allungare, imitati poco dopo da Vitaly Buts, ma anche stavolta sono azioni tardive e finiranno per rialzarsi venendo ripresi da un gruppo che a sua volta ha notevolmente rallentato, concedendo oltre otto minuti ai primi, che vengono ripresi dagli inseguitori a 150 chilometri dalla conclusione.

Da quel momento sono Spagna e Paesi Bassi a mettersi in testa, cominciando a recupeare progressivamente terreno. Il trend si conferma sino a 80 chilometri dalla conclusione, con la quint’ultima scalata del Mount Pleasant ormai imminente e un distacco sceso a tre minuti. Mentre davanti Battistella allunga, dietro è nuovamente la Francia dar fuoco alle polveri con l’accelerazione di Quentin Pacher. Con l’italiano restano così solamente Michael Kukrle (CZE), Emīls Liepiņš (LAT), Ben O’Connor (AUS), Simon Pellaud (SUI), Jaka Primožič (SLO), Pieter Serry (BEL) e Pavel Sivakov (FRA), mentre alle loro spalle si forma un gruppo composto da Romain Bardet (FRA), Nicola Conci (ITA), Pier-André Coté (CAN), Stan Dewulf (BEL), Pascal Eenkhorn (NED), Remco Evenepoel (BEL), James Fouché (NZL), Kévin Geniets (LUX), Quinten Hermans (BEL), Jai Hindley (AUS), Alexey Lutsenko (KAZ), Quentin Pacher (FRA), Nelson Powless (USA), Nairo Quintana (COL), Lorenzo Rota (ITA), Juraj Sagan (SVK), Guy Sagiv (ISR), Mauro Schmid (SUI), Mattias Skjelmose (DEN), Jake Stewart (GBR), Florian Sénéchal (FRA), Rasmus Tiller (NOR), Jan Tratnik (SLO), Ben Tulett (GBR) e Nickolas Zuckowsky (CAN).

Questi uomini guadagnano rapidamente un minuto sul gruppo principale, finendo per andare a riprendere anche gli ultimi battistrada a 60 chilometri dalla conclusione, dopo un nuovo tentativo di resistere di Battistella. A quel punto Evenepoel piazza la sua prima accelerazione in progressione, cominciando a disfarsi delle foglie morte e tenendo a distanza un gruppo a quel punto segnalato a 1’37”. Ripreso il belga, la Francia prova due scatti con Sivakov e Pacher, ma si rivelano infruttuosi, portando comunque al risultato di far perdere terreno a Quintana, O’Connor e Owsian, nonché di far salire il vantaggio sopra i due minuti.

Dopo il timido lavoro di Germania e Australia, in gruppo accelera violentemente Valentin Madouas, che riesce così a dimezzare il distacco dalla testa della corsa, riaprendo apparentemente la situazione in cima al Mount Pleasant a tre tornate dal termine. Tuttavia nessuno si assume l’onere di inseguire per andare a chiudere il buco, mentre davanti iniziano gli scatti per provare ad isolarsi. Dopo una serie di azioni, è l’atteso Remco Evenepoel a cogliere l’attimo a 35 chilometri dalla conclusione, con il solo Lutsenko che riesce a seguirlo. I due passano così al traguardo con un vantaggio di appena cinque secondi, che tuttavia aumentano progressivamente malgrado dietro non manchino i tentativi di organizzarsi. Rota e Schmid sono i primi a lanciarsi al loro inseguimento, ma non riescono a rientrare, venendo, anzi, a loro volta raggiunti da Eenkhorn e Skjelmose. A 30 chilometri dalla conclusione il distacco di questo quartetto è di 15 secondi, mentre gli altri ex attaccanti si trovano a 35, con il gruppo ormai inesorabilmente fuori dai giochi a 2’20”.

Nella pianura Evenepoel e Lutsenko proseguono d’amore e d’accordo, guadagnando ulteriore terreno, ma non appena la strada sale il kazako non riesce più a seguire il ritmo del prodigio belga, che resta così da solo a 26 chilometri dalla conclusione. Da quel momento è tutto uno splendido assolo di Evenepoel, che metro dopo metro guadagna secondi su secondi sui rivali, infliggendo distacchi pesantissimi, complice anche lo studio e il tatticismo di cui gli altri devono inevitabilmente farsi carico. Il classe 2000 invece è solo e non ha ragionamenti da fare, potendo così spingere a suo piacimento come lui e pochissimi altri sanno fare. Il risultato è un ennesimo show al termine di una stagione spettacolare, che gli consegna un oro che al Belgio mancava da dieci anni e la riprova che ormai non si può più parlare di futuro per lui.

Alle sue spalle, dopo una strenua resistenza, Lutsenko deve cedere e farsi riprendere dagli inseguitori, che grazie allo scatto di Rota sull’ultima ascensione restano in tre. È dunque un quartetto a presentarsi all’ultimo chilometro in lotta per argento e bronzo. Ne esce un controproducente surplace a tutto vantaggio di tutti coloro che erano dietro. A rientrare su di loro sono infatti prima Eenkhorn, poi Tratnik, poi un gruppetto portato via da Wout Van Aert con anche Alberto Bettiol, fino all’arrivo delle ruote veloci, che finiscono così per disputarsi il podio grazie al lavoro sopratutto della Francia. Ed è proprio il nuovo leader dei transalpini, Christophe Laporte a vincere la volata dei battuti, prendendosi una bella medaglia d’argento davanti a Michael Matthews, che regala il bronzo ai padroni di casa. Quinta posizione così per Matteo Trentin e ottava per Alberto Bettiol, entrambi apparsi anche abbastanza brillanti, ma rimasti bloccati nelle tattiche di gara.

Risultato Prova in Linea Uomini élite Mondiali Wollongong 2022

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